Tecnica
La mie prime opere barocche sono nate ,quasi per gioco, durante le lunghe ore di lezione presso la Scuola di Scultura Maccagnani a Lecce. Volevo dimostrare a me stesso di saper realizzare dei pezzi che fossero paragonabili per difficoltà, leggiadria, eleganza ai tanti fregi ed ornamenti delle innumerevoli chiese e palazzi di Lecce e del Salento che i grandi Maestri scalpellini del seicento e settecento ci hanno regalato.
I risultati furono buoni ed il piacere di realizzarli davvero grandissimo. Potrei dire di essermi divertito tanto! Non ho più smesso. È da anni che ormai mi dedico alla realizzazione di oggetti e sculture barocche ed ho capito che il piacere realizzativo mi deriva, non solo dall’immergermi completamente nell’esecuzione dei particolari più fini e dalla ricerca di una raffinatezza estrema, ma anche e soprattutto dal sentirmi un tutt’uno con la natura salentina che rappresento ed amo. Posso così allontanarmi momentaneamente dal presente ed entrare in un mondo antico nel quale, almeno nell’immaginario, bellezza ed armonia si manifestano apparendo come per incanto su di un umile pezzo di pietra.
Lavoro la pietra, a partire dai blocchi scelti in cava, esclusivamente attraverso l’uso di attrezzi manuali ( mazzette, scalpelli, sgorbie, lime, carte abrasive, ecc ). Ogni opera nasce da un pensiero, da una riflessione che di solito affiora alla mia coscienza mentre sono impegnato nell’ esecuzione di un’altra scultura pensata in precedenza.
L’evoluzione di questo pensiero mi spinge a cercare una possibilità di esprimerlo nel modo più semplice ed a me congeniale: una forma tridimensionale, un’ altra scultura! Ed allora giù a disegnare, tagliare ed attaccare pezzi di carta, montare e smontare pezzi di argilla sino alla definizione di un modello. E finalmente comincia il lavoro ( la fatia ) sulla pietra sulla quale non vedevo l’ora di mettere le mani per spogliarla e rivestirla di significato. Ogni mia scultura non è altro che la descrizione formale di un pensiero. Ripetendo gesti millenari cerco di ricollegare la tradizione del Barocco Leccese ad una ricerca mai scevra di riferimenti ai maestri della scultura moderna e contemporanea.
L’argilla, il cui uso ci ricorda i miti della creazione dell’uomo ( divinità intente a manipolare questo materiale per dare forma, sembianze e vita! ) permette di modellare e consolidare ( col fuoco ) oggetti e sculture. La manipolazione di un materia così duttile schiude le porte alla fantasia più sfrenata e sono le mie mani gli attrezzi principi in questo tipo di lavorazione lasciando a stecche, mirette ecc un ruolo secondario.
Realizzo con questa tecnica così diversa da quella su material litici (scultura ad aggiungere anziché a levare ) oggetti, lampade, formelle e vere e proprie sculture. Utilizzando l’argilla ritrovo la libertà provata solo da bambino quando d’estate in campagna impastavo la terra argillosa, finalmente libero di sporcarmi, per realizzare mattoni con cui costruire il mio rifugio e soprattutto la mia fantasia. Uso altresì l’argilla per l’esecuzione e lo studio dei modelli di sculture che poi realizzerò in pietra.