Materiali: Le argille di Cutrofiano
Il Parco dei Fossili, a pochi chilometri da Cutrofiano ed esteso per circa 12 ettari, è ricavato all’interno di una ex cava d’argilla in contrada Lustrelle, dismessa alla fine degli anni ’70. È gestito dalla Pro Loco di Cutrofiano come parco turistico – culturale – didattico ed all’interno è presente un Museo Malacologico contenente i reperti raccolti nelle ricchissime sezioni fossilifere presenti in numerose parti della cava. I differenti strati geologici leggibili nella cava Lustrelle sono tutti di origine marina, ad eccezione di quello più superficiale, costituito da terreno agricolo e da humus, e di quello più profondo. A Cutrofiano i differenti strati sono sovrapposti pressocchè orizzontalmente l’uno sull’altro, con i più recenti in superficie e quelli di più antica formazione sempre più in basso. Immediatamente al di sotto del terreno agricolo si trovano i Depositi marini terrazzati, localmente detti chiancarella, i più recenti sedimenti di origine marina presenti nella cava, risalenti a circa 100.000 anni fa, per uno spessore massimo di 2-3 metri e costituiti da sabbie grossolane con frequenti inclusioni carbonatiche. Rari sono i fossili presenti in questo strato. Immediatamente più in basso si trovano le Argille gialle, risalenti a poco meno di un milione di anni fa, composte da fango più o meno sabbioso con inclusione di argilla, frammenti rocciosi e residui di origine organica; lo spessore massimo di questo strato non supera i cinque metri e i fossili contenuti sono pochi e poco conservati.
Inferiormente alle argille gialle affiorano le Argille azzurre, databili a circa un milione di anni fa e con uno sviluppo dello strato pari a circa 10 metri; le argille azzurre rappresentano la porzione basale della serie delle argille e racchiudono un eccezionale numero di molluschi fossili, molti dei quali in perfetto stato di conservazione.
Ancora più in basso emergono le Calcareniti di Gravina, erroneamente definite “tufo”, risalenti a poco più di un milione di anni e spesse circa 15 metri; le calcareniti sono costituite da depositi carbonatici a grana medio – grossolana, con una ricca frequenza di fossili spesso in cattivo stato di conservazione.
Al di sotto delle Calcareniti di Gravina si riscontra la presenza della Calcarenite marnosa, comunemente nota come “pietra leccese”, risalente al periodo Miocenico (ossia al periodo compreso tra 20 e 12 milioni di anni fa) e spessa 60-65 metri; si tratta di un sedimento argillo – marnoso di origine organogena, con frequenti tracce di fossili, sia di molluschi e invertebrati in genere, che di vertebrati marini (rettili, pesci, come lo squalo Carcharodon megalodon, e mammiferi, come delfini e balene).
Lo strato più profondo è costituito infine dal Basamento calcareo, formatosi nel periodo compreso tra il Giurassico e il Cretaceo, ossia tra 195 e 65 milioni di anni fa, raggiungendo la ragguardevole profondità di 4500 metri; la composizione di queste rocce è data da percentuali differenti di carbonato di calcio e di magnesio (a seconda delle percentuali presenti si distinguono infatti tre differenti rocce, i calcari, i calcari dolomitici e le dolomie).
La specificità di Cava Lustrelle è data, come detto, dall’eccezionale presenza di fossili, per numero (vari miliardi di fossili, in alcuni punti anche alcune migliaia per singolo metro quadro) e per stato di conservazione (alcuni conservano infatti a distanza di milioni di anni la colorazione originaria).
Di rilevante valore scientifico le informazioni che si possono ricavare dallo studio scientifico dei fossili presenti: le relazioni tra le varie specie e con l’ambiente marino che li ospitava, l’ecologia delle differenti specie (è ancora possibile leggere per esempio gli attacchi di molluschi predatori o l’utilizzo di alcune conchiglie come supporto per altre specie), la profondità e le caratteristiche del mare anticamente presente, o ancora le differenti condizioni climatiche succedutesi nel corso dei millenni.